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Lingua originale italiano, inglese Paese di produzione Italia Anno 1972 Durata 95 min Colore colore Audio mono Genere poliziesco, thriller Regia Roberto Bianchi Montero Soggetto Luigi Angelo, Italo Fasan Sceneggiatura Luigi Angelo, Roberto Bianchi Montero, Italo Fasan Produttore Eugenio Florimonte Produttore esecutivo Angelo Faccenna, Mario Pellegrino Casa di produzione Produzioni Cinematografiche Romane Fotografia Fausto Rossi Montaggio Rolando Salvatori Effetti speciali Vitantonio Ricci Musiche Giorgio Gaslini Costumi Oscar Capponi Trucco Liliana Dulac Interpreti e personaggi
Farley Granger: Commissario Mario Capuana Sylva Koscina: Barbara Capuana Silvano Tranquilli: Paolo Santangeli Annabella Incontrera: Franca Santangeli Chris Avram: Professor Casali Femi Benussi: Serena Krista Nell: Renata Angela Covello: Bettina Santangeli Fabrizio Moresco: Piero Andrea Scotti: Giovanni Irene Pollmer: Giannina Luciano Rossi: Gastone Ivano Staccioli: il mitomane Nino Foti: Marcello Jessica Dublin: Rossella, la chiromante Paul Oxon: amante di Renata Philippe Hersent: il questore Susan Scott: Lilly Sandro Pizzorro: Dario Santilli Bruno Boschetti: poliziotto Benito Stefanelli: marito di Lilly Luigi Ciavarro: vice commissario
Doppiatori italiani
Giorgio Piazza: Commissario Mario Capuana Renato Mori: marito di Lilly
Il Commissario Mario Capuana deve indagare su un omicidio all'apparenza inspiegabile, in cui viene uccisa la moglie di un generale, la quale aveva una relazione extraconiugale all'insaputa del marito. Un paio di giorni dopo viene uccisa un'altra donna, anche lei della buona società cittadina, e con un amante all'insaputa del marito, mentre una settimana dopo viene compiuto un altro omicidio con le stesse modalità dei primi due. Vista la bravura dell'assassino, la Polizia brancola nel buio, poiché l'unica traccia la lascia l'assassino stesso, ed è la foto delle vittima insieme al suo amante, il quale viene cancellato nella foto, dimostrando che il suo obbiettivo è punire le donne infedeli dell'alta borghesia. Ad un certo punto però il Commissario Capuana si accorge che l'assassino uccide le sue vittime sempre colpendole prima al volto e poi sul ventre usando sempre le stesse incisioni, poiché mentre è all'obitorio si fa mostrare i cadaveri dal Dottor Casali, in compagnia dell'infermiere Gastone, il quale presenta uno strano comportamento, poiché si dimostra felice quando imbalsama i cadaveri delle persone uccise all'obitorio.
Il Commissario Capuana, visto lo strano modo di comportarsi di Gastone, lo va ad interrogare a casa sua, notando in lui un comportamento instabile e maniacale, oltre alla macabra abitudine di conservare le foto dei cadaveri che egli imbalsama. Dopo la visita va dal Dottor Casali chiedendogli se sia a conoscenza dei comportamenti strani dell'infermiere, comunicandogli che vede nel ragazzo un potenziale maniaco omicida; il medico dell'ospedale lo persuade di non interrogarlo in Commissariato, né di accusarlo di omicidio, poiché secondo il suo parere, Gastone è un ragazzo strano ma innocuo, che non farebbe male a nessuno. Nel frattempo tra le donne bene della città si scatena la psicosi, poiché è chiaro che il maniaco colpisce solo loro, arrivando addirittura a compiere un efferato delitto a casa di un'altra donna con una relazione extraconiugale uccidendola dentro la propria casa e causando anche la morte del marito, un paralitico che mentre cerca di scendere le scale per difenderla cade e muore. Qui però il maniaco omicida commette il primo grave errore, poiché si fa vedere da una ragazza che abita nella casa accanto, la quale racconta tutto al fidanzato.
Subito dopo la ragazza va a casa di un'amica, dove nota un uomo vestito di scuro come il maniaco omicida, il quale però la ignora. Torna a casa e cerca di raccontare tutto alla propria madre, che però non ha tempo di ascoltarla poiché parte per andare a trovare la nonna della ragazza. Durante il viaggio in treno viene anche lei uccisa dal maniaco. In quest'ultimo omicidio il Commissario Capuana nota che la donna oltre ad essere infedele, era a sua volta tradita dal marito, il quale viene interrogato da Commissario, dimostrando però un alibi di ferro poiché è il questore della città che gli dice che era in sua presenza al momento dell'omicidio. Qui però il commissario dimostra il suo disappunto poiché i parenti (e gli amanti delle vittime) non collaborano con la Polizia, permettendo che l'omicida colpisca ancora. Infatti, la notte successiva uccide un'altra donna ferendo anche l'amante, che lo affronta ma non riesce a bloccarlo, provocando anche reazioni di malcontento nella popolazione, la quale è arrabbiata con la Polizia, accusandola di inefficienza.
Ad un certo punto però la Polizia organizza una provocazione: simula l'arresto del maniaco, per vedere come reagisce l'omicida vero. Infatti il maniaco vero telefona al commissariato di Polizia minacciando il Commissario Capuana, dicendogli che avrebbe ucciso sua moglie, dal momento che anche lei lo tradiva. Dopo la telefonata crede che sia solo una sfida del maniaco, ma poi capisce che la moglie lo tradiva davvero con suo nipote. Nel frattempo il maniaco telefona al nipote nella casa al mare dove si incontrava con la moglie del commissario, dicendogli che il marito sapeva tutto e intimandolo ad andarsene. Subito dopo il Commissario si reca alla casa al mare dove la moglie viene uccisa, a questo punto il Commissario uccide il maniaco che si rivela essere il Dottor Casali.
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